Life Review Therapy: la Terapia della reminiscenza

02 Luglio

Life Review Therapy: la Terapia della reminiscenza

Con la visita al Museo delle tradizioni contadine “Cambonino” di Cremona si è conclusa la prima parte del progetto che prevede la collaborazione fra il Centro Diurno Integrato di Fondazione Sospiro e la Referente del Museo, Dott.ssa Anna Mosconi. Gli incontri svolti presso il Centro Diurno si sono incentrati sulla la narrazione dei ricordi della vita, delle abitudini e delle usanze di un mondo contadino ormai scomparso, attraverso la visione di immagini e video che hanno visto il coinvolgimento attivo degli ospiti attraverso il racconto dei loro ricordi. Il progetto proseguirà con periodici incontri presso la sede del Museo ove gli ospiti avranno modo di  proseguire questo stimolo di ricordi osservando direttamente attrezzi e utensili della civiltà contadina e, assieme alla referente, recupere coralmente  i canti, le musiche e le attività manuali di quel mondo.

Life Review Therapy: la Terapia della reminiscenza 

La Terapia della Reminiscenza consiste in un intervento riabilitativo psicosociale in cui grande importanza assumono “i ricordi”, considerati spunto per stimolare le risorse mnesiche residue e per recuperare esperienze emotivamente piacevoli. Fondandosi sulla naturale propensione dell’anziano a rievocare il proprio passato tale intervento utilizza il ricordo come strumento indispensabile per gettare un ponte tra passato, presente e futuro, al fine di interpretare e vivere meglio la realtà quotidiana. Tale processo si sviluppa potenziando le capacità mnesiche remote, integrando i ricordi passati con quelli recenti e ampliando la memoria recente. La Terapia della Reminiscenza può svolgersi in modo informale (spontaneamente durante gli incontri giornalieri) o inserita nell’ambito di un’attività strutturata, individuale o di gruppo. L’utilizzo di questa metodica sembra poter significativamente contribuire a prevenire il processo di disintegrazione della personalità, garantendo l’allenamento mentale necessario per l’attività introspettiva, arricchendo i propri ricordi e facilitando gli aspetti relazionali.

La Terapia della reminiscenza, o Life Review Therapy, teorizzata dal dottor Robert Butler all’inizio degli anni Sessanta, utilizza l’approccio narrativo. Egli ebbe l’intuizione di sfruttare la naturale tendenza degli anziani a ricordare e a voler condividere esperienze del passato; cominciò a considerarla non più come un segnale negativo, indicativo del declino cognitivo, ma come una risorsa di cui avvalersi per migliorare il benessere psicofisico e il tono dell’umore delle persone anziane, per limitare l’isolamento, per mantenere e rinforzare l’autostima e l’identità personale. Il ricordo diventa quindi lo strumento principe per gettare un ponte tra passato e presente, al fine di poter interpretare e vivere meglio la realtà quotidiana. Ciò è possibile grazie al fatto che la memoria autobiografica subisce una compromissione importante solo in una fase tardiva della malattia: il recupero dei ricordi è pertanto meno difficile di quanto si pensi e permette di superare le frustrazioni che nascono dall’incapacità d’immagazzinare materiale nuovo. Quella che ci viene raccontata è la storia come viene sentita e ancora vissuta da chi racconta, come ancora risuona dentro chi narra.

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