10 Ottobre
I ragazzi ospiti dell’istituto hanno trasformato l’antica cascina dove si producono squisite marmellate. Ieri i vertici hanno inaugurato una targa di ringraziamento per la Fondazione Cariplo e i volontari.
SOSPIRO Un luogo di inclusione, solidarietà e lavoro. Sono queste le caratteristiche di cascina San Marco a Tidolo che, proprio ieri mattina, ha scoperto una targa per ringraziare Fondazione Cariplo del sostegno concesso per raggiungere un traguardo importante: ristrutturare una fatiscente cascina e trasformarla in un laboratorio di produzione e confezionamento delle marmellate. Il tutto coni frutti coltivati e raccolti nel vicino frutteto grazie all’impegno di 53 persone con diversi gradi di disabilità (undici dei quali entrati a far parte di un gruppo operativo che effettua l’attività in modo costante e continuato).
Durante la cerimonia di ieri mattina, il presidente di Fondazione Sospiro Giovanni Scotti ha sottolineato come «questo luogo sia un modo per divulgare dei saperi e attività lavorativa attraverso laboratori sotto forma di educazione alla convivenza. Un ambiente aperto al territorio, dove ognuno è libero di esprimere la propria personalità».
Franco Verdi, rappresentante della Fondazione Cariplo nel suo appassionato intervento ha evidenziato come «questa cascina sia un incrocio di storie e realtà. Il nostro ente agisce in un’ottica di donazione e servizio con lo scopo di accorciare i confini e intessere relazioni con il territorio. Un posto dove
la formazione può essere riassunta con tre diversi verbi: pensare, fare e collaborare. Dove la dimensione del Noi diventa prioritaria». Il primo cittadino di Sospiro Fausto Ghisolfi ha invece sottolineato come «cascina San Marco sia un luogo di relazioni che coinvolge tutta la comunità, in un ambiente di grande
fascio che tutti possono apprezzare» .
Infine il presidente Simone Zani ha illustrato l’attività svolta all’interno «di educazione e inclusione lavorativa di 53 persone, undici delle quali fanno parte di un gruppo operativo che effettua attività continuativa» . Ricordiamo che questa cascina, vicino alla chiesa di Tidolo, stava ormai cadendo a pezzi. È
stata sistemata grazie ad un investimento di circa 450mila euro di cui 105mila coperti grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo. E’ stato ricavato uno spazio adibito a frutteto con la coltivazione di more, ribes rosso, lamponi e all’interno della struttura vi è un laboratorio per la lavorazione della materie prime e una zona per il confezionamento e l’etichettatura dei vasetti di marmellata. Prodotti a chilometri zero che vengono poi venduti.
articolo a firma di Serena Ferpozzi tratto da La Provincia di Cremona del 10 ottobre 2019
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