OGGETTO: MISURE DI PREVENZIONE INFEZIONE NUOVO CORONAVIRUS

22 Febbraio

OGGETTO: MISURE DI PREVENZIONE INFEZIONE NUOVO CORONAVIRUS

Sospiro, 22/02/2020
Al Direttore Generale Istituto Ospedaliero di Sospiro Al Direttore Dipartimento Anziani Al Direttore Dipartimento delle Disabilità
OGGETTO: MISURE DI PREVENZIONE INFEZIONE NUOVO CORONAVIRUS
Alla luce dei recenti avvenimenti, si ritiene di esporre le seguenti indicazioni operative, tenendo conto che la situazione è in rapida evoluzione e che le condotte varieranno sulla base di quanto verrà comunicato dal Ministero della Salute e dalle Istituzioni.
I dipendenti che manifestino i seguenti sintomi:
– febbre (presente nel >90% dei casi di malattia)
– tosse, in genere secca (45-80% dei casi), più raramente produttiva (28% dei casi)
– malessere generale (presente nel 44-80% dei casi di malattia)
– difficoltà respiratorie (presente nel 20-50% dei casi di malattia)
– faringodinia (presente nel 5% dei casi di malattia)
– cefalea (presente nel 3-20% dei casi di malattia)
– mialgie (presente nel 11-23% dei casi di malattia)
– sintomi gastrointestinali come diarrea (2-3% dei casi), nausea e vomito (1% dei casi)
sono invitati a non recarsi al lavoro astenendosi per malattia, contattando il proprio medico di medicina generale con cui discutere eventuali ulteriori provvedimenti.
I dipendenti provenienti dai Comuni a rischio si dovranno attenere alle direttive comunali riguardanti la circolazione.
Si invita a sospendere le visite ai degenti e gli eventi ricreativi/formativi che possano prevedere assembramento di persone nello stesso ambiente.

Per quanto riguarda l’individuazione di eventuali casi sospetti, si riporta quanto stabilito con la circolare del Ministero della Salute del 27 gennaio 2020, che prevede due possibili tipologie di casi sospetti ed evidenzia come il criterio clinico deve essere sempre accompagnato da quello epidemiologico.
– Caso A: persona con infezione respiratoria acuta grave, febbre, tosse e almeno una delle seguenti condizioni: 1) storia di viaggi o residenza in aree a rischio della Cina nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia oppure 2) il paziente è un operatore sanitario che ha lavorato in un ambiente dove si stanno curando pazienti con infezioni respiratorie acute gravi a eziologia sconosciuta.
– Caso B: persona con malattia respiratoria acuta e almeno una delle seguenti condizioni: 1) contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione da SARS-CoV-2 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia oppure 2) ha visitato o ha lavorato in un mercato di animali vivi a Wuhan, provincia di Hubei, Cina, nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia oppure 3) ha lavorato o frequentato una struttura sanitaria nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia dove sono stati ricoverati pazienti con infezioni nosocomiali da SARS-CoV-2.
La definizione di contatto stretto secondo l’ECDC, recepita dal Ministero della Salute è la seguente:




esposizione in ambito sanitario, compresa l’assistenza diretta a pazienti con SARS-CoV-2, il lavoro con operatori sanitari infettati con il SARS-CoV-2, visite a pazienti o permanenza nello stesso ambiente di un paziente affetto;
lavoro insieme, in stretta prossimità o condivisione della stessa stanza, con un paziente con SARSCoV-2;
viaggio insieme a un paziente con SARS-CoV-2 in qualsiasi mezzo di trasporto; convivenza nello stesso appartamento con un paziente con SARS-CoV-2.
legame epidemiologico si fa riferimento a un periodo di 14 giorni prima o dopo la
Per il
manifestazione della malattia nel caso in esame.
Come previsto dalla Circolare Ministero della Salute del 21 febbraio 2020 ‘Nuove misure di quarantena obbligatoria e sorveglianza attiva’, vanno applicate
Uso DPI: l’OMS segnala che l’uso delle mascherine da parte di persone sane a scopo di prevenzione non è raccomandato in quanto tale pratica non è sostenuta da prove di efficacia. L’utilizzo è raccomandato solo in caso di malattia (sintomi febbrili e respiratori) per diminuire il rischio di contagio di terzi. In caso di scelta di utilizzo di mascherine, va ricordato che esse devono essere indossate e maneggiate con cura dopo aver lavato le mani, così da evitare il rischio di trasmissione associato all’uso scorretto.
misure di isolamento quarantenario
obbligatorio per i contatti stretti. Viene disposta la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare
fiduciaria per i contatti stretti e per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo
di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali.

In particolare si raccomanda di:
– posizionare la mascherina sulla bocca e sul naso riducendo lo spazio tra il viso e la maschera; – evitare di toccare la mascherina;
– togliere la mascherina senza toccarla davanti;
– cambiare la mascherina con una pulita, non riutilizzare due volte la stessa.
Il respiratore con filtrante facciale è l’unico tipo di DPI che può dare protezione dai virus, per la protezione dal Coronavirus sono indicati solo i tipi FFP2 e FFP3. I DPI vanno smaltiti correttamente dopo l’uso, specie se c’è il sospetto di contaminazione. I DPI consigliati per i casi sospetti sono gli stessi previsti per i casi confermati.
Possibili effetti indesiderati consistono nel fatto che le mascherine siano scomode e che richiedano esperienza ed attenzione nell’adattarle al viso (fitting), che offrano un comfort limitato e possano anche causare in chi è predisposto, oppure non abituato e addestrato, difficoltà respiratorie, che possono limitare l’efficienza lavorativa. Per una buona aderenza al volto non ci devono essere barba o baffi.
Sulla base di quanto indicato dal Ministero della Salute, si raccomanda agli operatori di adottare le comuni misure preventive della diffusione delle malattie trasmesse per via respiratoria e in particolare:
– lavarsi le mani immediatamente prima e immediatamente dopo il contatto con le persone, immediatamente dopo il contatto con qualsiasi fluido corporeo, immediatamente dopo l’esecuzione di qualsiasi procedura sul paziente e immediatamente dopo la rimozione dei guanti;
– porre attenzione all’igiene delle superfici;
– evitare i contratti stretti e protratti con persone con sintomi simil influenzali.
Se nel corso dell’attività lavorativa gli operatori dovessero venire a contatto con un soggetto che risponde alla definizione di caso sospetto (effettuando una prima valutazione del rischio sul posto, compresa una sintesi epidemiologica e della presentazione clinica del paziente per valutare la probabilità di una infezione da SARS-CoV-2, vedasi sopra) è necessario provvedere direttamente o riferendosi al preposto/coordinatore, a contattare i servizi sanitari (numero telefonico 112 che organizzerà il trasporto presso una delle strutture ospedaliere dotate di reparto di Malattie Infettive e permetterà la segnalazione del caso sospetto al Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria della struttura territoriale del SSN (ASL/USL/ATS).

Nell’attesa dell’arrivo dei sanitari, tutto il personale coinvolto dovrà applicare le precauzioni standard per evitare il contatto e la trasmissione da goccioline di saliva e secrezioni respiratorie:
– isolare la persona in un ambiente separato, evitare contatti ravvicinati e non necessari con la persona malata;
– fornire alla persona una maschera di protezione ed istruirla ad indossarla correttamente; – lavarsi accuratamente le mani;
– prestare particolare attenzione alle superfici che sono venute eventualmente in contatto con i fluidi (secrezioni respiratorie, urine, feci) della persona;
– far eliminare in un sacchetto impermeabile, direttamente dalla persona, i fazzoletti di carta utilizzati. Il sacchetto sarà smaltito con i materiali infetti prodotti con le attività sanitarie del personale di soccorso.
Il Medico Competente Aziendale Dr.ssa Claudia Garavelli

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