02 Marzo
Alcune ospiti di Fondazione Sospiro, dell’area anziani, hanno aderito al progetto VivaVittoria, un’opera d’arte relazionale dall’autorialità condivisa, nato per contrastare la violenza sulle donne
L’iniziativa “Viva Vittoria“è nata a Brescia nel 2015, quando cinque donne hanno lanciato un invito a tutta la collettività: rivestire Piazza Vittoria a Brescia con un’opera di maglia che testimoni la possibilità di un cambiamento, per diventare artefici del proprio destino attraverso il “fare insieme”.
L’idea nasce da una fotografia. Cristina Begni coinvolge Patrizia Fratus. Subito si uniscono Silvia Lumini, Simona Romele ed infine Cristina Ghidini. L’evento ha visto il posizionamento sulla piazza delle coperte che nei mesi precedenti erano state realizzate cucendo quadrati 50 cm X 50 cm lavorati ai ferri, all’uncinetto o in altro modo. Le autrici delle coperte sono donne contattate con un passa parola che ha attraversato istituzioni, associazioni, gruppi informali, relazioni parentali e amicali dapprima nella città coinvolta, e poi in luoghi limitrofi e lontani. L’intento di portare un’attenzione premurosa al tema della violenza alle donne si è accompagnato alla gioia della creazione, al colore del mettere insieme il risultato di diverse abilità e l’opera di tantissime mani; l’istallazione artistica che ne è seguita ha un valore altissimo rispetto ad una comunità presente e attiva.
Viva Vittoria è un’opera d’arte relazionale dall’autorialità condivisa, dove l’arte diventa propedeutica all’immaginare nuove possibilità di vita e un diverso atteggiamento nel nostro vivere sociale. Oggi, in questo mondo interamente conosciuto e connesso, assistiamo quotidianamente alla violenza sulle donne. Possiamo decidere di costruire una diversa possibilità. Possiamo continuare a lamentarci o fare qualcosa, cominciando da noi. Viva Vittoria è una proposta di presa di coscienza. Ogni coautrice che partecipa all’opera può utilizzare materiali e colori a scelta e contemporaneamente farsi una domanda: “Chi decide della mia vita?”. E’ una domanda che poniamo in primis a noi stesse nella convinzione che la presa di coscienza sia l’origine del cambiamento. Noi per prime dobbiamo attingere al nostro “valere” e renderlo visibile, perché siamo esseri umani con un valore che non ci deve essere riconosciuto da altri, ma che abbiamo con la vita.
Il progetto artistico a Cremona prevede l’esecuzione di almeno 5.000 quadrati di maglia (lana, cotone o altri filati) lavorati ai ferri o all’uncinetto. Ogni persona che desidera partecipare al progetto come co-autrice o co-autore, potrà realizzare il proprio quadrato, nelle dimensioni di 50 cm x 50cm, e aggiungere la firma in qualsiasi forma o modo. I quadrati saranno cuciti, quattro a quattro, con un filo rosso, metafora dell’arte come strumento per la costruzione di relazioni. In tal modo si andranno a formare piccole opere da 100 cm x 100 cm che, affiancate le une alle altre, ricopriranno la piazza del Comune a Cremona il prossimo 5 marzo.
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